Dal rifiuto organico a un biocarburante amico dell’ambiente e rinnovabile al 100%.
Dopo la costruzione dell’impianto di biometano a Sant’Agata Bolognese (BO), inaugurato nel 2018, il Gruppo Hera continua il suo cammino verso un’economia circolare dando il via a un nuovo progetto che aumenterà la quantità di biocarburante prodotto grazie all’impegno quotidiano dei cittadini nella raccolta differenziata.
L’innovazione si mette così al servizio dell’ambiente, con benefici sicuri per tutto il territorio.
Com’è possibile ottenere questi benefici? Potenziando l’impianto di compostaggio di Voltana (RA) attraverso un revamping, cioè un ammodernamento dell’opera esistente. Non un nuovo impianto, quindi, ma una serie di interventi mirata a efficientare il recupero del rifiuto organico. L’obiettivo è rispondere a una crescente necessità di trattamento del rifiuto organico, in prospettiva di un aumento nei prossimi anni della raccolta differenziata sul territorio. Non solo. Attraverso questa operazione, è possibile massimizzare il recupero di materia ed energia dal trattamento dei rifiuti organici, riducendo il consumo di risorse naturali attraverso la produzione di biometano in un’ottica di economia circolare.
Da tempo, il comparto di Voltana è uno dei fiori all’occhiello del Gruppo Hera nel campo della sostenibilità ambientale. In questi anni sono stati fatti frequenti investimenti per continuare a migliorare le performance dell’impianto in un’ottica di economia circolare. Il revamping per la produzione di biometano ne migliorerà ulteriormente le performance, rendendolo un’eccellenza regionale per modernità, efficienza e sostenibilità ambientale.
Grazie a questa operazione, infatti, rispetto a oggi l’impianto:
Disporrà di una maggiore capacità di trattamento:
Restituendo come output:
Gli interventi al digestore anaerobico prevedono l’inserimento di 3 nuove celle anaerobiche e la realizzazione di un gasometro, per efficientare sistema di recupero del biogas, e di un impianto di upgrading, per trasformare il biogas in biometano. Non è prevista nessuna occupazione di suolo o variazione di destinazione d’uso. Tutti gli interventi previsti riguardano infatti l’area impiantistica esistente.
Anche per l’Impianto di compostaggio verranno realizzate 3 nuove celle aerobiche e una tettoia per ridurre le superfici scoperte. È inoltre prevista la produzione di reflui (acque meteoriche di dilavamento), da avviare a trattamento, e la connessione alla rete SNAM per immettere nella rete il Biometano prodotto. Si procederà, infine, con l’ottimizzazione degli spazi presenti nella sezione di raffinazione per consentire la produzione di compost.
L’Unione Europea ha avviato un significativo percorso di miglioramento in termini di sostenibilità e ha stabilito importanti obiettivi per tutti i paesi membri, in particolare nell’ambito del trattamento e recupero dei rifiuti e nel risparmio energetico. Il revamping assicurerà al sito impiantistico di Voltana di contribuire agli sfidanti obiettivi europei in termini di sostenibilità ambientale e economia circolare.
Rifiuti biodegradabili di giardini e parchi, rifiuti alimentari e di cucina prodotti da nuclei domestici, ristoranti, servizi di ristorazione e punti vendita al dettaglio e rifiuti simili prodotti dall'industria alimentare raccolti in modo differenziato.
Per digestione anaerobica si intende la degradazione della sostanza organica da parte di microrganismi in condizioni di anaerobiosi. Si tratta di un processo differente rispetto al compostaggio, che invece è strettamente aerobico. In assenza di ossigeno e grazie all’utilizzo di determinati tipologie di batteri, il carbonio organico contenuto in materiali di origine vegetale e animale viene trasformato in biogas.
Il biometano (BM) è un gas prodotto da fonti rinnovabili. Si può ottenere dal biogas derivante dalla digestione anaerobica di rifiuti organici attraverso un processo di purificazione (upgrading) che permette di raggiungere la qualità del metano di origine fossile. Viene poi impiegato per uso domestico o nei trasporti.
Nel 2018, il Gruppo Hera è stata la prima multiutility in Italia a realizzare un impianto di produzione del biometano, costruito a Sant’Agata Bolognese (BO). Da 100.000 tonnellate annue di rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata, alle quali si sommano 35.000 tonnellate dalla raccolta di verde e potature, l’impianto produce ogni anno 20.000 tonnellate di compost e 7,5 milioni di metri cubi di biometano, evitando un utilizzo di combustibile fossile pari a più di 6.000 tonnellate equivalenti di petrolio (TEP) annue, che corrispondono a 14.000 tonnellate di CO2 evitate.
Herambiente ha scelto di valorizzare il biometano prodotto nei propri impianti in autotrazione. Lo sviluppo e l’impiego del biometano per il trasporto di merci e persone (privato e pubblico) può contribuire concretamente al raggiungimento dei target europei di sostenibilità. Il biometano prodotto dai rifiuti organico è un biocarburante definito “avanzato”, rinnovabile e sostenibile. Diversi studi hanno dimostrato che un veicolo alimentato a biometano ha emissioni equivalenti ad uno elettrico alimentato 100% con energia eolica*.
* Nell’intero ciclo well to wheel cioè tenendo conto degli impatti di tutte le fasi dall’estrazione/produzione del carburante fino all’utilizzo dello stesso nella propulsione (Fonte: analisi su dati DENA (Deutshe Energie-Agentur) e JRC (European Commissin Joint Research Centre).
In prospettiva, il fabbisogno di trattamento di rifiuto organico della provincia di Ravenna si attesterà su circa 60.000 tonnellate/anno rispetto all’attuale capacità di trattamento dell’impianto di Voltana pari a 50.00ton/anno; si riscontra un fabbisogno non soddisfatto di circa 10.000 tonnellate. Anche estendendo l’analisi al bacino romagnolo, considerando quindi il fabbisogno futuro e la capacità di trattamento di altri impianti di compostaggio esistenti si riscontra un fabbisogno non soddisfatto potenziale di circa 17.000 tonnellate/anno.
Il progetto in esame sarà sottoposto a procedura per il rilascio del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR) al fine di acquisire tutti i pareri, nulla osta, autorizzazioni necessari alla realizzazione ed esercizio del progetto. Considerando i tempi dell’intero iter autorizzativo e la durata delle attività di cantiere previste, l’impianto dovrebbe entrare in esercizio entro il 2022 e completato nel 2023.
Presentato il 26 marzo 2020 a Regione e ARPAE il progetto per l’avvio dell’iter autorizzativo.
Pagina aggiornata al 22 giugno 2020