Panoramica
Il Gruppo Hera, attraverso la controllata Herambiente, e la società INALCA (Gruppo Cremonini), leader nella produzione di carni e nella distribuzione di prodotti alimentari, hanno siglato nel 2021 una partnership per la costituzione della società Biorg, finalizzata alla produzione di biometano, un combustibile 100% rinnovabile, e compost dalla raccolta differenziata dell'organico e dai reflui agroalimentari.
Grazie a un investimento di circa 28 milioni di euro, è stato ristrutturato un sito impiantistico gestito da Biorg nel modenese, a Spilamberto, utilizzando le migliori tecnologie disponibili. L'impianto per la produzione di biometano è integrato con il rinnovato impianto di compostaggio sempre gestito da Biorg a Nonantola, nella medesima area territoriale.
Pagina aggiornata al 21 dicembre 2022
Dal rifiuto organico al biometano: una rivoluzione circolare
Gli impianti di BIORG (società del Gruppo Herambiente) di Spilamberto e Nonantola in provincia di Modena trattano il rifiuto organico differenziato e gli scarti dell’industria agroalimentare raccolti sul territorio rivalorizzandoli grazie alla trasformazione in nuova energia (biometano destinato all’utilizzo in autotrazione) e in nuova materia (biofertilizzanti destinati all’agricoltura).
- Sezione di ricezione e deposito del rifiuto liquido: la ricezione dei reflui avviene tramite scarico di autobotti mediante pompa a pistoni e manichette flessibile rinforzate in n° 5 serbatoi totalmente chiusi, equipaggiati con allarmi automatici di livello basso e livello alto. Il refluo contenuto nei serbatoi di accumulo viene prelevato da n° 2 pompe monovite e trasferito nella linea di caricamento del digestore.
- Sezione di ricezione e deposito del rifiuto organico: i mezzi scaricano la FORSU all’interno di un edificio chiuso tenuto in depressione con abbinato impianto di trattamento odori con biofiltro, da cui vengono avviati alle successive fasi di trattamento.
- Sezione di pretrattamento del materiale: la frazione umida derivante dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani (FORSU), per mezzo di una pala meccanica, viene caricata in due tramogge che alimentano, tramite coclee, il biotrituratore ed in serie il macchinario dedicato alla separazione della plastica dalla materia organica. Per una migliore separazione dei sovvalli (prevalentemente materiale plastico) all’interno dei due macchinari viene ricircolata acqua in modo da portare la percentuale di sostanza secca a circa il 12%. La parte plastica viene avviata a recupero o smaltimento presso impianti esterni autorizzati. Il rifiuto organico pretrattato viene avviato al dissabbiatore ed in seguito ai serbatoi di idrolisi per l’omogenizzazione con i reflui agroalimentari. In seguito a questa fasa di omogenizzazione, la purea viene avviata al digestore anaerobico primario.
- Sezione di digestione anaerobica: I rifiuti miscelati e pretrattati pompati dentro i digestori subiscono un processo di digestione anaerobica mediante batteri mesofili che trasformano, in condizioni riducenti in assenza di ossigeno, il carbonio organico del refluo in una miscela gassosa di anidride carbonica (35%-40%) e metano (60%-65%). Il processo di digestione anaerobica avviene in un digestore primario da 8.000 m3 ed uno secondario da 4.000 m3 dotati ognuno di tre mixer ad elica per la movimentazione del substrato ed alimentati da sistema automatizzato con funzionamento in continuo.
- Sezione di trattamento del digestato con centrifughe: il digestato viene pompato alla sezione di centrifugazione del digestato. Il digestato uscente dal digestore presenta una concentrazione di solidi sospesi totali (fango) di circa 4-5% che viene ulteriormente incrementato al 6-7% mediante l’ispessitore. Il digestato ispessito è accumulato nella vasca 25 ed alimentato in continuo ad un package di disidratazione mediante decanter centrifugo. Nel package centrifugo il digestato viene miscelato con polielettrolita per favorire la flocculazione della fase solida sospesa e successivamente sottoposto ad un processo di riduzione del contenuto d’acqua in modo da ottenere una separazione per effetto centrifugo di due frazioni:
- corrente liquida denominata centrato costituente acqua reflua da sottoporre a successivo processo depurativo secondario di tipo biologico, in ragione degli elevati contenuti di azoto in forma ammoniacale che si accumulano nel liquido durante il processo di digestione anaerobica;
- fango con frazione percentuale di sostanza secca superiore al 22%,
Il fango prodotto dal package di disidratazione presenta caratteristiche “palabili” a seguito della riduzione del volume d’acqua che ne permettono la movimentazione con mezzi meccanici su gomma. La sezione di trattamento del digestato in uscita dal digestore è costituita da due estrattori centrifughi ad alta efficienza che separeranno una parte liquida e una parte solida con circa il 23 % s.s. Il digestato solido digerito e disidrato verrà trasferito all’esistente impianto di compostaggio sito in Nonantola (MO).
Sezione di trattamento aerobico surnatante liquido: Le acque reflue provenienti dal processo di disidratazione del fango sono inviate mediante sistema di pompaggio e sollevamento all’impianto di depurazione biologica. La depurazione biologica consiste in un trattamento ossidativo a substrati attivi per la rimozione dell’azoto e del carico organico. I solidi sedimentati nel chiari-flocculatore vengono riciclati in testa all’impianto di alimentazione digestore, mentre l’acqua depurata e chiarificata viene scaricata alla rete fognaria che adduce all’impianto di depurazione acque reflue adiacente gestito da HERA SpA.
- Sezione di produzione di biometano: composta dalle seguenti fasi: Pretrattamento e desolforazione del biogas: il biogas che si forma all'interno dei digestori viene fatto fluire verso la sezione di purificazione, la prima fase di trattamento a cui viene sottoposto è la rimozione dell'acido solfidrico attraverso filtri a carbone attivo e scrubber basico, mentre l’ammoniaca verrà rimossa mediante una torre di lavaggio ad acido.
- Upgrading del biogas: il biogas desolforato viene compresso ed inviato alla sezione finale di raffinazione, che consiste nel processo di rimozione dell'anidride carbonica attraverso un sistema a membrane. Quest'ultimo trattamento di upgrading permette di ottenere biometano con caratteristiche chimico-fisiche idonee all'immissione in rete, con concentrazioni di metano superiore al 99%.
- Compressione: Il biometano prodotto necessita di un'ulteriore compressione prima dell'immissione nelle reti di trasporto e distribuzione del gas naturale. La capacità di produzione oraria di biometano dell'impianto è pari a 620 Sm3/ora.
La tecnologia è basata su un processo di degradazione anaerobica di tipo wet (tenore di sostanza secca <15%), con funzionamento continuo, operante in regime mesofilo (temperatura media nell'intorno di 37°C). In questo tipo di processo le fasi anaerobiche di degradazione biologica della biomassa e di produzione del biogas (acidificazione, acetogenesi e metanogenesi) avvengono tutte all'interno dello stesso fermentatore. Le reazioni biologiche che hanno luogo nei digestori avvengono ad opera di batteri estremamente sensibili alle variazioni di temperatura; pertanto, i digestori sono dotati di un sistema di riscaldamento finalizzato al mantenimento della temperatura ottimale per l'attività batterica. L'intero processo di digestione anaerobica viene gestito da un sistema di supervisione che permette di monitorare tutti i parametri di processo. Tale sistema permette inoltre di analizzare in continuo le caratteristiche chimiche del biogas prodotto. Il biogas che si produce dal processo di digestione anaerobica viene convogliato verso la sezione di produzione di biometano descritta successivamente mentre il digestato viene trasferito all’impianto di compostaggio di Nonantola (MO) previa trattamento di centrifugazione.
Documenti dell'impianto:
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Documenti di sicurezza per accedere all'impianto:
210Kb - pdf
375Kb - pdf