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Un nuovo cuore per il termovalorizzatore di Trieste

20/10/2022

energia elettrica per 180 mila persone

Un rinnovo per un ciclo rifiuti in FVG ancora più virtuoso

 

Un ciclo del recupero regionale ancora più virtuoso e una maggiore capacità di generazione elettrica. Sono questi gli obiettivi che si prefigge il profondo rinnovo (revamping, in gergo tecnico) del termovalorizzatore di Trieste, inaugurato questa mattina alla presenza, fra gli altri, del Presidente della Regione Massimiliano Fedriga, del Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e del Presidente Esecutivo del Gruppo Hera Tomaso Tommasi di Vignano. In meno di 2 anni, l'impianto di proprietà di Hestambiente, a sua volta controllata da Herambiente (Gruppo Hera), è stato oggetto di una serie di interventi che ne hanno aumentato ulteriormente efficienza e affidabilità, oltre a incidere positivamente su sicurezza e protezione ambientale. L'aspetto più significativo del progetto riguarda però la capacità di generazione elettrica, salita a 145 GWh/anno.

Nuova linea di combustione a supporto di un ciclo rifiuti virtuoso (e della differenziata)

Fra gli interventi più significativi vi è la completa sostituzione di una delle 3 linee di combustione. Si tratta del processo che incenerisce i rifiuti in un forno a circa 950 gradi di temperatura, generando, in una caldaia, vapore che va poi ad alimentare la turbina. Grazie all'intervento, sono ora presenti un nuovo forno, una nuova griglia e una nuova caldaia.
Il rinnovo, migliorerà l'affidabilità dell'impianto e dunque la continuità operativa. Ciò significa porre in ulteriore sicurezza il ciclo rifiuti della Regione FVG, dal momento che nell'impianto di Trieste affluiscono i rifiuti non riciclabili e gli scarti (sovvalli) delle raccolte differenziate della Regione. Un termovalorizzatore in piena efficienza e con fermi minimi per manutenzione, infatti, oltre a ridurre i conferimenti in discarica costituisce la base stessa per una raccolta differenziata pervasiva ed efficace, dal momento che ne tratta con continuità i residui.

Energia elettrica per 180 mila persone: contributo importante all'autonomia energetica e alla decarbonizzazione

Accanto alla nuova linea di trattamento rifiuti è stata rigenerata la turbina, vero cuore pulsante del complesso industriale, che potrà così sfruttare per intero il vapore generato dalle 3 linee dell'impianto, raggiungendo una potenza di 18,6 MW, che, appunto, arriverà a generare 145 GWh di elettricità ogni anno. L'impianto immetterà così in rete energia sufficiente a soddisfare i bisogni di circa 180 mila persone, oltre 15 mila in più rispetto all'assetto precedente al revamping.
È importante sottolineare come si tratti di energia per il 51% rinnovabile e, soprattutto, generata a km zero da fonte non fossile, dunque un contributo importante all'autonomia energetica del Paese e alla decarbonizzazione, in un momento peraltro così complesso per i mercati mondiali delle commodities.

Gli altri interventi sotto il segno di sicurezza e protezione ambientale: manutenzione straordinaria depurazione fumi, nuovi silos per le ceneri leggere e ridisegno degli accessi

Il complesso delle migliorie riguarda anche aspetti con un impatto significativo sulla sicurezza degli operatori e sulla protezione ambientale, premesso comunque che l'impianto di Trieste sotto questo profilo rappresentava già un'eccellenza europea, con livelli di emissioni pari a circa il 20% di quanto ammesso per legge, dunque con un livello di sicurezza dell'80% rispetto ai limiti nazionali.
Rientrano in questo ambito la manutenzione straordinaria effettuata al sistema di depurazione fumi, ma anche i nuovi silos di stoccaggio delle ceneri leggere della combustione, ora alloggiati nell'area frontale dell'impianto, che consentiranno un caricamento del materiale sugli automezzi più agevole e sicuro.
Va nella direzione della maggiore agilità operativa, soprattutto con riferimento al transito dei mezzi, il ridisegno dell'area di accesso all'impianto, a cui è stato associato anche il nuovo ampio parcheggio coperto.

Da oltre un secolo Trieste all'avanguardia nella valorizzazione energetica dei rifiuti

Il revamping inaugurato oggi rappresenta un'ulteriore tappa nell'evoluzione di un percorso che ha sempre visto Trieste all'avanguardia nella valorizzazione energetica dei rifiuti. Un cammino iniziato oltre un secolo fa, nel 1915, quando venne inaugurato un "forno di incenerimento per le immondizie", già strutturato per il recupero energetico e proseguito con l'attivazione prima dell'impianto di Giarizzole (1972, esattamente 50 anni fa) e, successivamente, del termovalorizzatore di via Errera nel corso del 1999 che, a distanza di 23 anni, grazie a questo rinnovo, continua a rappresentare lo stato dell'arte tecnologico.