Panoramica
L'impianto di compostaggio si trova nel comune di Nonantola, in provincia di Modena, in località Fondo Valle, e copre una superficie totale di circa 21.300 m2. Svolge l'attività di recupero di rifiuti non pericolosi (compostaggio) per un quantitativo complessivo annuo pari a 28.000 t/a.
Nella configurazione attualmente autorizzata (fase 3) i rifiuti ammessi sono costituiti principalmente da rifiuti urbani organici da raccolta differenziata (FORSU) e da rifiuti lignocellulosici per la produzione di ammendante compostato misto (ACM). L'impianto nasce con la finalità di integrare il trattamento dei rifiuti organici avviati presso l'impianto Biorg di Spilamberto per la produzione di biometano. Nella configurazione finale (fase 4) è previsto il trattamento fino a 52.000 t/a di rifiuti principalmente costituiti da fanghi di depurazione, rifiuti ligneo cellulosici e digestato proveniente dall'impianto di produzione del biometano di Spilamberto per la produzione di ammendante compostato da fanghi (ACF).
Pagina aggiornata al 21 dicembre 2022
Dal rifiuto organico al biometano: una rivoluzione circolare
Gli impianti di BIORG (società del Gruppo Herambiente) di Spilamberto e Nonantola in provincia di Modena trattano il rifiuto organico differenziato e gli scarti dell’industria agroalimentare raccolti sul territorio rivalorizzandoli grazie alla trasformazione in nuova energia (biometano destinato all’utilizzo in autotrazione) e in nuova materia (biofertilizzanti destinati all’agricoltura).
Scheda
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Capacità di trattamento
28.000 t/a rifiuti fase autorizzativa 3 -
Capacità di trattamento
52.000 t/a fase autorizzativa 4 -
Rifiuti ammessi
Rifiuti organici solidi ad alta putrescibilità (EER 20.01.08 – 20.03.02) -
Rifiuti ammessi
Rifiuti di origine agroindustriale (EER 02.xx.xx) -
Rifiuti ammessi
Rifiuti lignocellulosici (EER 03.01.01, 15.01.03, 20.02.01, 20.01.38) -
Rifiuti ammessi
Fanghi di depurazione (EER 19.xx.xx) -
Rifiuti ammessi
Digestato da trattamento anaerobico dei rifiuti (EER 19.06.06 19.06.04)
- Sezione di pretrattamento: triturazione dei rifiuti lignocellulosici, triturazione preliminare delle frazioni umide (dilacerazione dei sacchi e adeguamento funzionale), miscelazione delle frazioni secche (lignocellulosiche) ed umide (principalmente FORSU).
- Biossidazione accelerata: il materiale miscelato viene avviato al processo di biossidazione accelerata (ACT). L'impianto possiede 8 biocelle statiche ove si innesca un processo microbiologico attivo che porta l'intera massa a temperature superiori a 55 °C per almeno 3 giorni. Durante la fase di trattamento, la produzione di composti maleodoranti è controllata attraverso un sistema di insufflazione d'aria forzata nelle biocelle, tendente a evitare condizioni anaerobiche favorevoli alla sintesi di composti odorigeni. L’insufflazione dell’aria avviene dal pavimento della biocella, grazie a un sistema di spigot, che permette anche la raccolta dei percolati persi dalla miscela di rifiuti durante il processo aerobico di compostaggio. Le strutture impiantistiche sono dotate di un sistema di estrazione e trattamento delle arie esauste, che mantiene gli ambienti interni in costante depressione. Le arie esauste sono poi collettate ai biofiltri, passando attraverso scrubber ad umido, per ridurre ulteriormente l’impatto odorigeno. È presente anche un sistema di tubazioni e ugelli a soffitto che permette di irrorare il materiale con il percolato, essendo le biocelle dotate di un sistema di ricircolo.
- Maturazione primaria: successivamente alla fase ACT, il materiale passa alla fase di maturazione primaria, svolta in maniera statica su una platea insufflata articolata in n.3 celle, delimitate da muretti perimetrali. Le platee sono dotate di un impianto di insufflazione a pavimento e raccolta di percolato a spigot, del tutto simile a quello installato all’interno delle biocelle. Le soffianti presentano alta efficienza e sono gestite da inverter.
- Raffinazione: il compost grezzo viene ripreso con la pala meccanica e avviato alla fase di raffinazione, che consiste in una vagliatura realizzata con una macchina multifunzione. La macchina permette di separare il compost raffinato (sottovaglio) dal materiale lignocellulosico di ricircolo (sovvallo pesante) e dalle plastiche (sovvallo leggero, scarto di lavorazione).
- Maturazione secondaria: la seconda fase di maturazione statica viene condotta nella parte più a nord del capannone, su una superficie costituita da platee non insufflate, sulle quali il materiale viene stoccato per terminare il ciclo di maturazione e il compost rimane in attesa del ritiro.
Documenti dell'impianto:
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Documenti di sicurezza per accedere all'impianto:
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